
Nell’eterno dibattito tra risultatisti e giochisti, a mettere “pace” vi sono quelle partite che anche il più accanito degli esteti si rende conto che sono solo ed unicamente da vincere. Salernitana–Reggiana di ieri rientrava in questa categoria.
E quindi, anche se acciuffati all’ultimo respiro, contavano solo e unicamente i tre punti. Sono arrivati, ce li mettiamo in saccoccia e percorriamo così il primo ottavo del cammino che dovrà – sì, vogliamo utilizzare l’indicativo – la Salernitana alla salvezza.
Due osservazioni tecniche. La prima, semplice ma non banale: se hai un attaccante vero in rosa, i gol li segni.
Alberto Cerri, 2 partite, 3 gol tra cui un rigore – quello di ieri – pesante come un macigno ma calciato con una naturalezza disarmante. Finalmente un uomo d’area. Basta con adattati e con gente che si è dimenticata di giocare a calcio.
La seconda: caro mister Breda, ieri ti è andata di lusso. Perchè il cambio ruolo per ruolo Bronn per Lochoshvili quando sei in svantaggio e in superiorità numerica è un’assurdità calcistica che non può in alcun modo essere giustificata dalla frase “ho voluto mantenere il modulo per non rompere le linee di passaggio”.
Comunque, vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ah, ultima considerazione, questa volta rivolta alla società.
Ci sono tanti bravi ragazzi di Salerno tifosi della Salernitana e desiderosi di trovare un impiego. Perchè come steward dobbiamo vedere dei minus habentes che odiano Salerno e la Salernitana e poi sono solo buoni a fare i leoni da tastiera (perchè 1 vs 1 a mani nude chiamerebbero la mamma, logico).
P.S: ah, Iervolino era allo stadio? Ha fatto la metà del suo dovere.