
Fonte: wikipedia.org
Questa tribolatissima stagione della Salernitana vede diversi fili conduttori. Uno di questi è l’aver mal giocato tutti i “jolly” che il calendario proponeva ai granata. Compreso l’ultimo di ieri in casa dello Spezia.
La gara del “Picco” era una sorta di boccata d’ossigeno dalla pressione che viene giocoforza provocata dai tanti scontri diretti che la compagine di Marino sta affrontando in questa parte finale di campionato e che hanno rappresentato (e rappresenteranno) una questione di vita o di morte sportiva.
Quindi, ci saremmo tutti aspettati una Salernitana sbarazzina e mentalmente leggera e invece, clamorosamente, i granata sono stati contratti mentre lo Spezia è apparso più libero mentalmente. Una situazione che, unita al vantaggio tecnico già posseduto dai liguri, ha portato gli uomini di D’Angelo (abile – bisogna dirlo – a mettere in campo diverse seconde linee più affamate rispetto ad alcuni titolari appannati) ad andare sull’1-0 e a sfiorare più volte il raddoppio.
Nella ripresa però è stata un’altra Salernitana. La squadra di Marino ha capito – forse svegliata anche dai risultati sugli altri campi – l’importanza di riuscire a strappare un punto e ha iniziato a giocare prima alla pari e poi meglio dei liguri. E in quel caso però la sfortuna ci ha visto benissimo come dimostrato dai pali colpiti prima da Ghiglione e poi – soprattutto – da Hrustic che ha avuto il torto di calciare troppo bene un rigore in movimento. E come dimostrato dal flipper che ha portato al raddoppio ligure proprio nel momento migliore della Salernitana.
Ora però non c’è il tempo di piangersi addosso né di fare tabelle e tabelline. Si punta ai playout? Ebbene, i playout sono già iniziati. Con il Mantova è praticamente dentro o fuori. Tutti all’Arechi. Salviamola noi la Salernitana.