Da qualche anno a questa parte, la Lega Pro è tornata a suddividere le sue 60 squadre con un rigoroso criterio geografico: le 20 più a nord nel gruppo A, le 20 centrali nel B e le 20 meridionali nel C.
Unica eccezione? Le vituperate e mai amate Under 23. Quest’anno saranno Inter, Atalanta e Juventus a presentare la seconda squadra e le tre compagini verranno distribuite una per girone.
La Salernitana, quindi, dovrà al 90% disputare il girone C di Serie C 2025/2026 con tre sfide da circoletto rosso per quanto riguarda l’ordine pubblico: Casertana, Cavese e Foggia (per tacere dei non certo trascurabili incroci con Catania, Cosenza e Potenza).
E chissà se proprio questo spettro possa convincere la Lega Pro a optare per un’eccezione di natura politica, ossia lo spostamento dei granata nel girone B per evitare le sfide calde.
E i vertici federali potrebbero anche avere la faccia tosta di far passare questo eventuale gesto come “premio di consolazione” dopo la vergogna del “caos playout”. “Ok, siete in C ma vi evitiamo l’onta di tornare a giocare al “Lamberti” o al “Pinto”, siete contenti?“, potrebbero pensare le eminenze grigie del pallone italico.
Nel caso accadesse, sarebbe una mossa (l’ennesima) totalmente falsa e vigliacca. Perché sì, il girone C sarà quello più tosto dal punto di vista ambientale ma il raggruppamento centrale sarà di gran lunga quello più tecnico e difficile.
Sinceramente, non si intravedono corazzate nel raggruppamento meridionale mentre squadre del gruppo B come Perugia, Ternana, l’Ascoli fresco di passaggio di proprietà, il Rimini ultimo vincitore della Coppa Italia di categoria, il neopromosso Livorno e il quasi certo ripescato Ravenna, rappresenterebbero ossi duri da rodere.
Salerno quindi stia molto attenta. Qui nessuno ha paura di tornare a giocare a Cava o a Caserta (anzi, gli aquilotti e i falchetti che stanno alzando la testa fuori dalla sabbia hanno bisogno di ricevere urgentemente una bella lezione sportiva e la riceveranno, possono starne certi). Però non si faccia passare l’eventuale m***a per cioccolata. A buon intenditor.