Dopo l’intervista al “Corriere dello Sport“, Danilo Iervolino ha rilasciato un’intervista anche a Fanpage. Questi i passi salienti:
Sul rinvio dei playout: “L’abbiamo saputo tramite canali ufficiosi. È inaccettabile che una società professionistica venga a conoscenza di decisioni tanto rilevanti senza una comunicazione ufficiale, completa e tempestiva. Questo è un altro tassello che contribuisce a generare malcontento e sfiducia. Dopo il rinvio iniziale ho avuto modo di manifestare la mia amarezza ai vertici. Tuttavia, da quel momento in poi, non ho ricevuto alcun chiarimento ufficiale. È un silenzio che pesa, e che tradisce una mancanza di attenzione istituzionale nei confronti della Salernitana e della sua gente“.
Sul sistema calcio: “Il playout con la Sampdoria ha rappresentato il simbolo di un sistema che, in determinati momenti, appare impermeabile ai principi di trasparenza e imparzialità. Il rinvio improvviso, l’assenza di comunicazioni chiare e gli episodi di campo hanno restituito l’immagine di un copione già scritto. È una definizione dura, ma comprensibile alla luce dei fatti. Credo che sia legittimo interrogarsi. Troppe coincidenze, troppe ambiguità, troppe decisioni inspiegabili. Quando i fatti si susseguono in un’unica direzione, è umano nutrire dubbi. Avrei preferito un sistema che si preoccupasse di fugare sospetti, non di alimentarli“.
Sugli errori di Doveri: “Sono episodi che non necessitano di interpretazioni sofisticate: parlano da soli. La mancata concessione di un rigore netto e un fallo di mano decisivo, non sanzionato, compromettono non solo l’esito di una gara, ma la credibilità dell’intero sistema. In partite così determinanti, l’errore arbitrale assume un peso etico oltre che sportivo“.
Sulla squadra scarica nelle due partite: “Il gruppo ha risentito di una stagione logorante, caratterizzata da instabilità, scelte tecniche discutibili e tensioni crescenti. La testa e il cuore, quando non sono allineati, pesano più delle gambe. Detto ciò, chi indossa la maglia granata deve sempre onorarla, e su questo farò le mie valutazioni“.
Sul ricorso che la Salernitana presenterà: “Siamo convinti che vi siano margini per far valere le nostre ragioni in tutte le sedi consentite. Lo faremo con rigore, con rispetto, ma anche con fermezza. Non si tratta di un capriccio, ma di una battaglia per il riconoscimento di una giustizia sportiva che, in questo caso, appare fortemente compromessa. Il ricorso si baserà sui principi di equità e parità di trattamento. Documenteremo le gravi irregolarità organizzative, i difetti procedurali nella gestione delle comunicazioni e gli episodi determinanti che hanno inciso sull’esito sportivo. Il nostro non sarà un ricorso simbolico, ma sostanziale, argomentato e fondato“.
Sul futuro: “Il progetto sarà ambizioso e strutturato per affrontare ogni scenario. Stiamo lavorando per allestire una rosa competitiva, composta da atleti motivati, affamati, pronti a onorare la maglia in qualunque categoria. Dobbiamo garantire alla città una squadra degna, che lotti per tornare subito protagonista“.