La conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo della Salernitana Daniele Faggiano
Sulle sue sensazioni: “Non nascondo l’emozione, conosco l’importanza della piazza e vogliamo fare un buon lavoro sia fuori che dentro il campo. Ce la metterò tutta, ci metterò anima e cuore e sono felice, mi sono da subito sentito parte integrante della società. Sono un po’ particolare, sono aperto a tutto ma allo stesso tempo faccio di testa mia, cercherò di sbagliare il meno possibile. Nel calcio servono i risultati ma i risultati si ottengono lavorando da partita a partita sempre. Sarò con la squadra, vivrò la città sia nel bene che nel male, dove dovrò essere bravo a gestire sia i momenti negativi quanto e soprattutto quelli positivi, dove proverò a frenare l’entusiasmo. Capisco l’ambiente depresso ma io sono entusiasta e se devo trasmettere io l’entusiasmo alla piazza lo farò. Io vivo molto a pelle, non è da me scrivere o chiamare alla società per sapere se fosse tutto a posto ma questa volta l’ho fatto perché avevo l’ansia di venire. Operato? Non ho limiti”
Sul futuro allenatore: “Non posso prendere impegni con allenatori fino a quando sono impegnati. Ne sto contattando da ieri e solo quando ci sarà il nuovo tecnico vedremo che squadra costruire. L’allenatore deve essere uno che faccia giocare a calcio e dare un’identità precisa alla squadra e che abbia ambizione. Deve essere convinto fin dalla prima chiamata e deve essere abituato a stare in alto. Papabili? Ci sono due-tre nomi che hanno già allenato nel girone C“.
Sulla futura squadra: “La squadra sarà un mix di marpioni e di gente esperta ma non troppa. Siamo ancora in tempo per il mercato nonostante il ritardo, non posso assicurare il 100% della squadra pronta per il ritiro perché sono dinamiche del mercato con calciatori che prima sognano la A e poi si convincono a scendere in C ma devo fare una squadra che venga corretta il meno possibile a gennaio. Può essere che qualche calciatore scenda dalla B ma saranno uno-due al massimo e che devono calarsi nel giocare in piazze calde. Non possiamo fare molte scommesse, non vi nascondo che qualcosa stiamo cercando già di prendere. Quando uno gioca a calcio, gioca a calcio, non penso che sia questione di zona ma di voglia di giocare. Io devo capire se un calciatore viene per entusiasmo o solo pe i soldi“.
Sull’ordine pubblico: “Vero che le piazze calde possono generare degli scontri ma gli scontri accadono pure al Nord“.
Sul mercato: “Capisco voi giornalisti ma più escono i nomi, più vado in difficoltà col mercato. Quindi qualche volte debbo dirvi delle bugie, fare uscire il nome quando non li ho chiamati mi mette in difficoltà anche se capisco il vostro lavoro, spero di avere un rapporto vero e sincero. Budget? Non vince chi spende più soldi ma chi riesce a prendere i calciatori importanti nei ruoli importanti, ossia fare gol e provare a non far gol“.
Sull’obiettivo: “Provare a vincere o dover vincere? Provare perché non sono presuntuoso ma ci sono le stesse pressioni per entrambi gli obiettivi“.
Sul passato: “Sono qui per fare qualcosa di buono, il passato non mi interessa, parlarne sempre non fa bene. Devo guardare al futuro dove ho rassicurazioni dal presidente e dall’AD“.
Sull’organizzazione societaria: “Immagino una struttura a mia immagine e somiglianza, porterò delle figure che sono marginali perché lavorano con me ma verrà dopo la scelta dell’allenatore“.
Sui calciatori tesserati: “Dei calciatori tesserati dobbiamo guardare che siamo in Serie C ma certo non saranno regalati, altrimenti giocheranno in Serie C. Non mi farò mettere le mani al collo da nessuno. Ferrari non va bene per la C per un fattore stipendiale“.
Sulla questione girone B-C: “I gironi son diverso ma vincere non è facile. Ora la devo costruire per il C e sarà valida anche per il B, il contrario sarebbe un problema“.
Sui tifosi: “I tifosi li capisco, dato che c’è stato più di qualcosa che non andava bene. Mi è capitato comunque di stare in piazze con 5000 spettatori quando sono arrivato e che ho lasciato con 60000 spettatori“.
Su Iervolino: “Mi ha dato l’impressione di un presidente che vuole fare bene e che ha voglia di riscattarsi“.
Sulla riforma Zola del Salary Cap: “Queste sono cose che ho già vissuto ma è andata scemando, la riforma Zola è importante ma per me va fatta una riforma di riduzione di leghe nel calcio“.
Su un ricordo di Amatino Grisi, suo caro amico: “Amatino era un amico vero, sapevo quanto ci teneva e quanto ci ha tenuto alla Salernitana“.