In vista di Salernitana-Siracusa di questa sera ci presenta l’ambiente aretuseo il giornalista di SiracusaNews.it Ottavio Gintoli.
Ciao Ottavio. Allora, Che Siracusa vedremo allo Stadio Arechi?
“Ciao. Penso che vedremo un Siracusa determinato e bilanciato, desideroso di iniziare con il piede giusto un campionato che si preannuncia lungo e pieno di insidie. La squadra forse non è ancora completa al 100%, ma sta lavorando tanto per farsi trovare pronta. Mister Turati e il suo staff sono una garanzia: le sue parole in conferenza stampa sono state chiare, ha chiesto impegno e carattere”.
Situazione societaria: cosa sta succedendo al Siracusa?
“Credo ci sia poco da aggiungere: la società ha fatto il massimo nelle condizioni date. La questione fideiussione è stata risolta, seppur tardi, e ora ci aspettiamo qualche nuovo innesto di mercato. Mancano pochi giorni alla chiusura, ma la sensazione è che ci si stia muovendo”.
Un ritorno in Serie C più complicato del previsto?
“Sinceramente non me lo aspettavo. Il Siracusa ha vinto il campionato di Serie D a inizio maggio: c’era tempo per pianificare tutto. Invece si è arrivati con l’acqua alla gola, e questo complica operazioni come il mercato. In C serve organizzazione”
Che Salernitana ti aspetti?
“Una squadra forte, vogliosa di ripartire dopo la delusione in Coppa. Peppe Raffaele è un allenatore che conosco bene, sa dare un’identità chiara alle sue squadre. Dispiace davvero tanto per la partita a porte chiuse: Salernitana-Siracusa con migliaia di tifosi all’Arechi sarebbe stato un evento fantastico”.
Dove collocheresti la Salernitana nella griglia della Serie C?
“A occhio, direi tranquillamente tra le prime. Ma è un campionato lungo e complicato. Le insidie sono dietro l’angolo, e non sempre conta solo il campo”.
Come spieghi, da osservatore esterno, la doppia retrocessione della Salernitana?
“Come dicevo, ci sono spesso fattori esterni che incidono. È amaro da dire, ma oggi il calcio va letto anche fuori dal campo. E questa doppia retrocessione ne è la prova”.
Un giocatore decisivo per parte?
“Il Siracusa ha nel gruppo la sua vera forza. Ma se devo fare un nome, dico Candiano, centrocampista simbolo dello spirito di Mister Turati. Per la Salernitana dico Inglese, ma occhio anche a Liguori e Ferrari: possono spostare gli equilibri”.