Vi ricordate Asterix? Si tratta del personaggio dei fumetti francesi inventato da Goscinny e Uderzo rappresentante un guerriero gallico alla guida di un villaggio capace di resistere all’invasore romano anche e soprattutto grazie alla pozione magica che rende invincibili preparata dal druido Panoramix.
Ebbene, quel fumetto, in un certo qual modo, è diventato realtà nel mondo del calcio dal 1993 al 1998. Ed è diventato realtà a Salerno. Dove una squadra di Uomini (e la “U” maiuscola non è un refuso) prima di essere calciatori ha resistito all’invasione mediatica delle solite e dell’ingombrante vicina a 50 km facendo riemergere la Salernitana dalla palude della Serie C fino all’Olimpo del calcio italiano.
E di quella cavalcata Carlo Ricchetti fu assoluto protagonista. 157 presenze tra Serie B, C, Coppa Italia, Coppa Italia di Serie C e Torneo Anglo-Italiano e 25 reti. Cinque anni in cui l’esterno offensivo foggiano fu spesso e volentieri “Panoramix“, consegnando agli attaccanti di turno (vero, bomber Giovanni Pisano?) fior di “pozioni magiche” sottoforma di preziosi assist.
Ma fu anche in prima persona “Asterix” andando in rete attaccando gli spazi lasciati liberi dalle difese come mai visto fare da nessuno prima sotto i bastioni del Castello Arechi. Movimenti splendidi ed efficaci che gli valsero un soprannome destinato a etichettarlo per l’eternità: “Re del taglio“.
Gol tutti bellissimi che nella maggior parte dei casi hanno corroborato le goleade granata ma che in un paio di situazioni hanno risolto matasse ostiche da sbrogliare. Come la girata al volo su cross di Facci che ha steso il Perugia il 26 febbraio 1995 o la perla che ha affondato il Castel di Sangro il 15 marzo 1998.
Due preziose perle che impreziosiscono una collezione che ha tanto fatto esultare e innamorare i tifosi della Salernitana. I quali, nel suo nome, hanno rinverdito il fumetto di Asterix.
Se per tutto il mondo CR7 vuol dire Cristiano Ronaldo, a Salerno quella sigla e quel numero ha significato, significa e significherà per sempre Carlo Ricchetti. Ciao, “Re del taglio“.