Serie A ferma causa impegni delle Nazionali, con l’Italia dell’esordiente CT Luciano Spalletti che cercherà questa sera di battere la Macedonia del Nord per proseguire la corsa alla qualificazione agli Europei di Germania 2024. Occasione buona per ricordare gli impegni della Nazionale a Salerno. Cominciando, ovviamente, da quel 1/5/1991, quando l’Italia di Azeglio Vicini ospitava l’Ungheria per le qualificazioni agli Europei di Svezia 1992.
Gli azzurri erano impegnati nel gruppo 3 e, all’epoca, essendo gli Europei destinati a essere disputati da solo 8 squadre, solo la vincente del girone poteva accedere alla manifestazione continentale. L’Italia faceva la corsa alla capolista Unione Sovietica e quindi contro i magiari occorreva solo vincere.
Salerno rispose alla grande con un Arechi gremitissimo (33850 i paganti) e pronto a spingere gli azzurri. La partita si mise subito bene, visto che l’Italia conduceva 2-0 dopo 16 minuti grazie a una doppietta di Roberto Donadoni. Al 56′, il sigillo con la rete del compianto Gianluca Vialli (che da lì a un mese si sarebbe laureato Campione d’Italia con la Sampdoria) sotto la Curva Sud. L’Ungheria segnò il gol della bandiera con un rigore di Bognar al 65′.
Salerno portò quindi bene alla Nazionale, sebbene il 5 giugno a Oslo la corsa dell’Italia subì una brusca frenata con la sconfitta in casa della Norvegia per 2-1 (con seconda rete degli scandinavi segnata da Lars Bohinen, padre del granata Emil) e che si interruppe definitivamente sul palo colpito da Ruggero Rizzitelli a Mosca contro l’URSS. Palo che costò in un colpo solo eliminazione dagli Europei 1992, esonero di Vicini e Arrigo Sacchi sulla panchina dell’Italia. Ma questa è un’altra storia.