
In un’intervista fiume rilasciata ieri al “Giornale di Brescia“, il presidente del Brescia Calcio Massimo Cellino ha dichiarato due cose importanti. In primis, ha accusato la FIGC di aver ordito un autentico complotto ai danni della sua società per penalizzarla e concedere alla Sampdoria la possibilità della salvezza.
In secundis, il numero uno delle Rondinelle ha citato un precedente similare alla situazione della società lombarda, deferita per non aver ottemperato ai versamenti erariali previsti per lo scorso 17 febbraio (o – per dirla alla Cellino – vittima di una truffa da una sedicente società irpina che gli avrebbe ceduto crediti d’imposta inesistenti): quello del Bellinzona.
La squadra ticinese, partecipante alla Challenge League – equivalente della nostra Serie B – svizzera, era stata condannata a una penalizzazione di 3 punti per non aver presentato entro il 31 ottobre 2024 la conferma del pagamento dei contributi sociali da versare entro il 30 settembre 2024.
Persi i gradi di giudizio, il Bellinzona si era rivolto al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che ad aprile ha dato ragione ai ticinesi, comminando i tre punti di penalizzazione in 30000 franchi svizzera di multa.
Una vicenda similare a quella del Brescia ma non proprio identica dato che al Bellinzona è stata contestata solo la mancata esibizione del conferma del pagamento e non il mancato pagamento. Però rappresenta comunque un precedente. Che la Procura Federale non potrà fare a meno di tenerne a conto.