Immagine: U.S Salernitana 1919
Avevamo detto alla vigilia di Catania-Salernitana che la formazione di Raffaele avrebbe dovuto scendere in campo al “Massimino” da capolista, senza timori reverenziali di sorta. E avevamo anche detto che, con ogni probabilità, il risultato sarebbe stato frutto di episodi. Siamo stati quasi del tutto facili profeti.
Questo perché la Salernitana della prima mezz’ora si è ben comportata da capolista, tenendo il campo senza fatica e facendosi preferire agli etnei. Poi però ecco l’episodio. Punizione invertita perché è Di Tacchio a commettere fallo su Tascone e dai 35 metri è l’altro ex di turno Cicerelli a beffare Donnarumma e a trovare il vantaggio del Catania.
Da lì in avanti, purtroppo, la Salernitana accusa il contraccolpo psicologico già tristemente ammirato con l’Audace Cerignola. I granata escono dalla partita, subiscono a inizio ripresa il 2-0 di Forte su svarione di Golemic e non riescono più a raddrizzare la baracca.
Ora però tutto l’ambiente salernitano deve sfuggire a quella che sarebbe una facile tentazione: cominciare il processo a Raffaele e alla squadra. Nulla sarebbe più deleterio di questo.
Significa che non bisogna criticare e gridare ai quattro venti “va tutto bene, madama la marchesa” solo perché comunque la Salernitana mantiene il primato della graduatoria (in coabitazione con il Benevento)? Assolutamente no.
Le critiche sulla singola partita sono legittime e ci mancherebbe altro che non fosse così. E noi non ci sottraiamo all’esercizio. Niente, nonostante autorevolissime e competentissime voci sostengano il contrario, il tridente atipico con Ferraris trequartista e lontano dall’area di rigore continua a non piacerci del tutto. Soprattutto se impiegato contro difese composte da calciatori di altissima caratura come quella del Catania.
L’attacco della Salernitana ieri ha fatto il solletico alla difesa etnea e, pur apprezzando il coraggio e la coerenza di Raffaele nel non volersi mostrare prudente al “Massimino“, non possiamo non evidenziare come magari la carta Franco Ferrari sarebbe stata più utile nella ripresa come già accaduto a Cosenza o a Giugliano per esempio. Vale a dire fuori casa su campi tostissimi come appunto lo è quello di Catania.
E poi scatta un ennesimo campanello d’allarme dal punto di vista psicologico. Per la seconda volta in 10 giornate questa squadra ha subito l’episodio negativo accaduto in controllo della partita. Vero, fortunatamente il numero delle rimonte e/o dei risultati positivi riacciuffati (Cosenza, Giugliano, Casarano, in casa con la Cavese) rimane in maggioranza però una squadra che punta a vincere il campionato non può permettersi questi cali di concentrazione.
Il gruppo agli ordini di Raffaele è assolutamente compatto e desideroso di regalare a Salerno e alla Salernitana un successo, su questo pochi dubbi. Speriamo riesca a rinforzare questa compattezza per affrontare gli episodi negativi che da qui in avanti giocoforza non mancheranno.